News – Detroit: Become Human, accusato di incitare alla violenza domestica e minorile

 

Ci risiamo.

Ancora una volta il mondo dei videogiochi viene considerato ad anni luce rispetto alla tv, al cinema o ai libri, universi nei quali qualunque tipo di argomento, per quanto violento e disturbante, può essere affrontato e discusso.

Notizia hot di queste ore è l’attacco verso il nuovo lavoro di Quantic Dream, Detroit: Become Human. Al Paris Games Week (ve lo avevamo mostrato anche noi) è stato presentato un trailer nel quale c’è effettivamente una scena di violenza ai danni di una bambina. Ve lo riproponiamo per capire di cosa stiamo parlando:

 

 

L’associazione inglese Childline, che si occupa delle difesa di minori vittime di abusi e violenze, ha richiesto che la scena venga rimossa dal videogioco. Durante una lunga intervista Dame Ester Rantzen (Presidente di Childline) ha dichiarato che “le violenze sui minori non sono intrattenimento”, definendo la scena “perversa” e accusando gli sviluppatori.

Tale scena è ovviamente parte di una trama più ampia e il fatto che sia stata inserita in un videogame non significa che l’intento sia quello di intrattenere. Chi ha giocato agli altri titoli Quantic Dream – ma anche ad altre opere di altri sviluppatori – sa benissimo che nelle trame di alcuni videogiochi le scene violente sono esattamente come in un film o in un libro, inserite come denuncia, per indurre il videogiocatore ad entrare in empatia con la vittima, per scatenare una riflessione. Inoltre, cosa non da poco, nella scena il videogiocatore impersona Kara e deve DIFENDERE la ragazzina.

Sappiamo bene che ci sono anche alcuni casi, alcuni anche famosi, nei quali la violenza aveva uno scopo prettamente ludico. Ma non è certo il caso di Detroit, videogioco nel quale il giocatore è chiamato a prendere decisioni difficili, che modificheranno la trama, motivo per cui l’immedesimazione emotiva è tutto.

Lo stesso David Cage, direttore di Quantic Dream, ha confermato chiaramente che il videogioco non tratta di violenza domestica e che la sceneggiatura del gioco è stata scritta per non lasciare il videogiocatore indifferente. Così come avviene con altri media, come tv o cinema appunto, anche i videogames, secondo Cage, sono abbastanza maturi per potersi permettere di affrontare temi delicati come questo.

 

Detroit: Become Human

Detroit: Become Human

L’argomento purtroppo resta complicato e probabilmente, anche se credevamo che il mondo dei videogiochi si fosse ritagliato il suo posto nell’universo dei media “maturi”, il giorno in cui non verranno più considerati un semplice intrattenimento da bambini è ancora lontano.

Sta a noi videogiocatori continuare a lottare per far capire al mondo che ormai ci sono videogiochi che non hanno niente da invidiare ad un film o a un romanzo e che se in un videogame sparo ad un animale, questo non significa che mi piace ammazzare animali anche nella vita reale; se vesto i panni di un cecchino, non significa che vorrei sparare in fronte a chiunque incontro (ok dai, qualche volta sì! Ma da qui a farlo davvero ce ne passa… 😉 ).

Dobbiamo impegnarci per far capire che il 99% dei videogiocatori sta semplicemente partecipando attivamente alla storia di qualcun’altro, così come ci si immedesima nel personaggio di un film, di un fumetto o di un libro.

Che dite, ce la faremo?

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *