Recensione – A Plague Tale: Innocence

Data di uscita 14 maggio 2019
Disponibile per: PlayStation 4, Xbox One, PC
Sviluppato da: Asobo Studio
Tipo di gioco: Avventura, Stealth
Voto personale: 8,5/10
Giocato su: PlayStation 4 Pro
La cover art di A Plague Tale: Innocence
La cover art di A Plague Tale: Innocence

A Plague Tale: Innocence è un videogioco adventure/stealth, pubblicato poco più di un anno fa da Focus Home Interactive e sviluppato da Asobo Studio.
Dopo averlo giocato e quasi platinato, ve lo racconto perchè, tolto un dettaglio che vi dirò tra poco, è un gioco imperdibile.

Una piccola e doverosa premessa

Prima di consigliare a tutti A Plague Tale: Innocence, voglio dirvi a chi NON lo consiglio assolutamente.

Non avvicinatevi a questo gioco se avete la fobia dei topi, se non sopportate la loro vista, se impazzite a sentire il loro squittio. Perchè in questo videogame i topi sono a miliardi, brulicano come un mare, si muovono come fiumi, si raggruppano, fanno molto rumore e sono aggressivi e letali. Come se non bastasse, hanno gli occhi rossi.

Se tutto questo non vi tocca minimamente, proseguite nella lettura perchè quando avrete finito di leggere probabilmente avrete voglia di iniziare questo bellissimo gioco!

Uno scorcio dai primi capitoli di A Plague Tale
Uno scorcio dai primi capitoli di A Plague Tale

La trama di A Plague Tale: Innocence

A Plague Tale è ambientato in piena guerra dei cent’anni, in un paesino della Francia, che resta sconosciuto fino alla fine. Siamo quindi nel Medioevo e precisamente nel periodo in cui infuriava la peste. Da qui, ovviamente il titolo del gioco.

Senza scendere in spoiler, tutta la trama è strettamente legata alla peste e ai topi, corrieri di questa fatale malattia. I topi saranno i grandi nemici durante tutta la durata del gioco, bisognerà imparare ad aggirarli, eliminarli, bloccarli e, soprattutto, a conviverci, perché saranno sempre presenti, in quantità esagerate.

La storia si sviluppa intorno al personaggio principale: Amicia De Rune, figlia adolescente del signorotto del villaggio senza nome.
Dalle prime battute si intuisce un grande legame di Amicia con il padre e un grande distacco dalla madre. Quest’ultima è infatti impegnata continuamente nella cura dell’altro figlio, Hugo, affetto da una rara malattia.
Malattia che farà da perno per tutta la vicenda, come scoprirete subito.

Amicia e Hugo - A Plague Tale
Amicia e Hugo

Amicia e Hugo, un bimbo di soli cinque anni, praticamente non si conoscono, ma le vicende del primo capitolo li porteranno ad intraprendere insieme un lungo viaggio, che li farà crescere e affezionare mentre verranno braccati nientemeno che dall’Inquisizione.
Nel loro viaggio alla ricerca della verità e della salvezza, incontreranno diverse persone disposte ad aiutarli, creeranno grandi amicizie e impareranno sia il dolore, sia le diverse sfumature dei rapporti umani.

Grafica e musica

Graficamente A Plague Tale si può definire come un continuo lunghissimo dipinto. Resterete molto spesso incantati a guardare i panorami che avrete davanti, ad ammirare i colori e le luci di ogni ambiente, a stupirvi di come in ogni capitolo troverete ambientazioni nuove, pur restando sempre in un contesto medioevale e in un periodo storico caratterizzato dalla malattia e dal decadimento.
Eppure, troverete angoli che vi rapiranno per la loro bellezza, dai tipici borghi medievali, a bellissimi prati e boschi con i colori dell’autunno, fino ad arrivare a location completamente inaspettate che, almeno per un po’, vi faranno dimenticare le difficoltà che state attraversando con Amicia.

Anche il comparto musicale è di tutto rispetto, con una bellissima soundtrack composta dal francese Olivier Deriviere, che i più attenti ricorderanno per aver lavorato alle OST di numerosi videogiochi come, solo per citarne alcuni: Assassin’s Creed Black Flag, Vampyr, Remember Me, Obscure, Alone in the Dark, Dying Light 2.

La musica accompagna tutto il gioco in modo perfetto, soprattutto in alcune parti più drammatiche nelle quali il suono degli organi andrà in crescendo parallelamente alle scene sullo schermo.

Gameplay

Dal punto di vista del gameplay, è possibile considerare tutto il gioco una grande avventura stealth, ma non preoccupatevi perchè con il proseguire della storia non mancheranno parti più action e concitate.

Ma molto spesso vi ritroverete a bisbigliare con i vostri compagni di viaggio, ad usare diversivi, a studiare strategie per poter proseguire. Perchè è vero che i vostri grandi nemici saranno i topi, ma è anche vero che ci saranno nemici umani piuttosto pericolosi: l’Inquisizione di cui ho accennato prima.

Avrete quindi a che fare con soldati di diversi tipi e ogni volta dovrete studiare i tipo di nemico e il modo migliore di oltrepassarlo o eliminarlo. Amicia infatti è armata di una fionda e, successivamente, da numerosi composti alchemici che potrà usare sia per attacchi strategici, sia per attacchi più diretti.

La curva di apprendimento di queste capacità e il crafting della fionda e di altre attrezzature, regalano al gioco una piacevole evoluzione continua, che vi farà scoprire di volta in volta nuovi modi per togliervi dagli impicci.
La stessa scelta di dotare Amicia solo di una fionda come arma, si rivela vincente e perfettamente in linea con il carattere e l’età della ragazza.

Non solo stealth

Altra parte che ho trovato bellissima sono i numerosi puzzle ambientali, alcuni davvero ben studiati senza mai diventare frustranti.
Amicia, come accennato prima, avrà dei compagni di viaggio e spesso i puzzle ambientali saranno risolvibili solo con l’aiuto di uno o più dei personaggi di supporto che incontrerete durante la vostra avventura.

A Plague Tale
Amicia e Hugo non saranno sempre soli nel loro viaggio

Altro dettaglio importante è la continua presenza di Hugo al fianco di Amicia. Si tratta di un bambino piccolo e fisicamente fragile, anche se coraggioso e di spirito forte e curioso. Durante la maggior parte del tempo Amicia lo terrà per mano, ma questo dettaglio non vi darà mai fastidio e, comunque, in alcuni casi potrete dargli dei semplici comandi per farlo restare fermo in un punto. Dovrete solo fare attenzione a non allontanarvi troppo, perchè in quel caso urlerà di paura, attirando l’attenzione dei nemici umani.
Ma per la maggior parte del tempo lo avrete semplicemente per mano e non ve ne accorgerete neanche.

I rapporti tra i vari personaggi

Come accennato prima, Amicia e Hugo incontreranno diverse persone disposte ad aiutarli nel loro difficile viaggio. Alcune si uniranno a loro, accompagnandoli nel corso di molti capitoli dell’avventura.
Imparerete ad affezionarvi a questi personaggi, a conoscere i loro caratteri, a dispiacervi e a gioire con tutti loro.

Scoprirete i diversi livelli di rapporti che si possono creare, come l’amicizia tra due ragazze, l’amore tra due fratelli gemelli inseparabili in contrapposizione al rapporto tra Amicia e Hugo che, come già detto, iniziano il viaggio senza quasi conoscersi.
Troverete la lealtà e la voglia di esserci per gli amici, ad ogni costo. E non mancheranno momenti di commozione e colpi di scena che vi resteranno dentro per un po’.

A Plague Tale ha dei difetti?

La perfezione non è di questo mondo, quindi ovviamente A Plague Tale ha qualche difettuccio.
La selezione delle munizioni non è comodissima e potrebbe crearvi problemi in alcuni punti più concitati nei quali dovrete cambiare velocemente arma. Ci prederete la mano, certo, ma sicuramente avrete dei momenti di fastidio nei confronti della ruota delle armi.

C’è un preciso capitolo che, personalmente, ho trovato più noioso e che forse avrei evitato, magari risolvendo il tutto con un filmato.
Lo riconoscerete sicuramente, perchè è un capitolo che si differenzia molto da tutti gli altri. Aspetto la vostra opinione su questo quindi!

Per finire, credo che la durata si possa considerare un difetto, perchè non si tratta di un gioco molto lungo. Personalmente ho trovato che sia una durata giusta per il tipo di gioco (parliamo di 10/15 ore, variabili a seconda se siete cercatori compulsivi e guardate dietro ad ogni pietra per cercare collezionabili e materiali, oppure se andate avanti spediti).

A parte questo, non ho da segnalare grossi difetti in questo gioco. Sicuramente alcune cose dipendono anche dal gusto personale. Magari per qualcuno la presenza massiccia dello stealth, o avere Hugo sempre per mano, possono essere dei difetti, ma a quel punto credo sia suggeribile scegliere un altro tipo di gioco.

Ve lo consiglio?

Ve lo consiglio. Assolutamente e senza pensarci.
Ormai si trova ad un buon prezzo (addirittura in questo periodo la versione digitale è in offerta su PlayStation Store a 14,99 euro) e se tutto quello che vi ho appena raccontato vi ha incuriosito, o se già eravate attratti dal gioco ma non eravate sicuri, toglietevi il dubbio e prendetelo.

A Plague Tale
Un altro scorcio del villaggio

Postilla per i completisti e i cacciatori di platino

Platinare A Plague Tale: Innocence non è per niente difficile, anzi. Potete tranquillamente giocare una prima run senza preoccuparvi di nulla e solo alla fine guardare i trofei che vi mancano e recuperarli utilizzando la selezione del capitolo.

Ci sono solo un paio di trofei che dovete tenere d’occhio se volete evitare di dover giocare due run complete, o quasi. Si tratta dei due trofei legati al crafting, che vi richiedono di potenziare al massimo la fionda e tutto il resto dell’attrezzatura.
Se volete giocare una sola run, tenete sempre d’occhio dal vostro inventario i materiali che vi servono per il potenziamento e cercate bene in ogni angolo per essere sicuri di raccogliere tutto. Fate attenzione a non sprecare i materiali per creare munizioni che magari in quel momento non vi sono indispensabili. In questo modo arriverete alla fine con l’equipaggiamento al massimo e poi potrete procedere con la selezione capitoli per i trofei mancanti che sono tutti legati ai collezionabili o a piccole azioni specifiche che dovete compiere in alcuni capitoli.

A Plague Tale
A Plague Tale non vi deluderà

Classe 1978, videogiocatrice dal 1984 con i cabinati in un bar (vi ricordate Snake, Pong, Toki?). Cresciuta con Amiga 500 ma, con l'arrivo di PlayStation nel 1996, è diventata fedele alle console Sony, infatti le ha tutte dalla prima fino a PS5. Ma in casa c'è anche una Xbox 360, perché comunque odia le console war. Adesso gioca spesso anche su PC e di tanto in tanto su Switch. Streamer su Twitch da gennaio 2021, canale tita_croft. Completista e accumulatrice compulsiva (non solo di videogames, anche di libri). Generi preferiti: avventura, azione, open world, survival, horror. Fondatrice e admin di Gamesisters e di Tomb Raider Italia dal 2006.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *